Il suo motto su Instagram è: “If you stop to observe, you’ll see, you will understand.”.
Ilaria Urbinati, giovane illustratrice classe 1984, dipinge la realtà con uno sguardo delicato e profondo al tempo stesso, dando vita a piccole opere d’arte che richiamano alla memoria i libri illustrati da Quentin Blake.
Questa giovane artista vive a Torino, cerca ispirazioni ascoltando i documentari e leggendo grandi classici della letteratura, sempre con uno sguardo attento e ironico per catturare tutto ciò che la circonda e trasformarlo con matite e colori.
Ilaria ha mosso i primi passi nel mondo dell’illustrazione lavorando come character designer e colorista per serie Tv animate, poi ha cominciato a realizzare illustrazioni per progetti editoriali, libri, app e campagne pubblicitarie, come freelance.
Ma è anche un’appassionata graphic novelist.
Ha all’attivo numerose collaborazioni con Disney, McDonald’s, Mondadori, La Stampa, Corriere della sera, Giunti, Barilla, Scuola Holden, e molti altri.
Tra i suoi miti ci sono Zerocalcare e Gipi, ma non smette mai di esplorare tutto ciò che attira la sua inesauribile curiosità, per dar vita a idee sempre nuove, ironiche, tenere e originali. Appartiene a quella categoria di illustratori che adorano lavorare a mano, oltre che in digitale. Studia molto, dai libri ai tutorial su YouTube, ed è maestra di acquerello.
Il suo primo lavoro importante è stato disegnare i topi di Geronimo Stilton (ci ha lavorato dai 23 ai 25 anni) e proprio lì ha scoperto di avere una predilezione per lo studio del carattere dei personaggi. Poi ha preferito dedicarsi a “sfornare” creature tutte sue, mettendo anche se stessa nei propri lavori (osservando con attenzione è possibile ritrovarla qua e là, quando fa capolino tra i vari frutti della sua fantasia).
Tra le sue opere c’è anche Carnet torinese: 21 disegni ad acquerello, uno per ciascuna lettera dell’alfabeto, per descrivere Torino e la torinesità (il libro è prodotto e pubblicato da Voce in capitolo, progetto editoriale dell’Associazione Culturale La tela di Aracne).
Proprio per non perdere il suo personale punto di vista, l’illustratrice si dedica a prendere appunti e a fare esperimenti sul suo sketchbook, una sorta di diario personale che porta sempre con sé. Ilaria è piuttosto timida, ma le sue illustrazioni sono in grado di raccontare storie in modo semplice e immediato, senza bisogno di aggiungere altre parole.
Se volete curiosare tra i suoi lavori, potete farlo qui:
http://inapencil.blogspot.com/
https://www.facebook.com/ilaria.urbinati
https://www.instagram.com/ilaria_urbinati/?hl=it
Ho una passione per i fogli bianchi, mi diverto a riempirli di parole e colori.
Quando trovano l’incastro giusto si trasformano in storie.